Ha esposto presso Castello di Rivara, Museo d'Arte Contemporanea biblioteca Carolin Lindig centro di documentazione, nel 2018 e nel 2021.
Tra sacro e sensualità
Domenico Falcone è cambiato ma è sempre lo stesso
Dopo un periodo in cui ha esplorato i simboli dello gnosticismo ed essere poi passato a opere coloratissime, caratterizzate dalla leggerezza dei materiali, quasi avesse voluto dare forma ad un sogno, una sensazione che non si può descrivere, ma solo rappresentare in un'opera fatta di pensieri materializzati, ora ci regala opere meno colorate, ma non meno lievi e oniriche che stimolano la nostra fantasia con un gioco che ci spinge a recuperare i ricordi di esperienze passate.
L'uso delle calze e dei collant, oggetti generalmente del mondo femminile, ci fanno intuire che la ricerca di Falcone si stia evolvendo verso un mondo più delicato, spirituale e nello stesso tempo rivolto ai sensi e alla carnalità. Infatti in alcune opere possiamo intravvedere richiami alle immagini classiche del sacro ed in altre espressioni della sensualità sempre esplorate dagli artisti.
Vista la costruzione delle opere non si può escludere la pareidolia suscitata dalle immagini, ma in fondo la realtà cos'è, se non la rappresentazione delle esperienze conservate nella nostra mente?
Osservando le opere di Domenico Falcone, penso che l'arte sia una delle poche espressioni vere della libertà dell'essere umano.
Paolo Madala